Spesso quando ci si trova di fronte ad una difficoltà si cerca subito una soluzione. Tuttavia in molti casi la soluzione, invece di eliminare il problema, lo tiene in vita o lo aggrava.
Per non incorrere in soluzioni affrettate, non pertinenti o non efficaci, è bene soffermarsi sulla definizione del problema, ponendosi alcune domande.
Di che si tratta? E’ qualcosa che va bene, ma vogliamo migliorare? Un limite da superare? Un obiettivo da raggiungere? Oppure è una difficoltà da ridurre, un ostacolo da superare, un impedimento da rimuovere?
E’ una difficoltà ricorrente, o si presenta solo in qualche caso?
Dipende da noi, dagli altri, dal sistema in cui ci troviamo ad agire?
Di fronte al problema, tendiamo a insistere nelle soluzioni che abbiamo adottato finora? Oppure tendiamo ad evitare, a fuggire, a restare paralizzati o a pensare ad altro? O ancora deleghiamo il problema ad altri, credendo di non potercela fare da soli?
Si tratta di un problema, cioè di qualcosa che possiamo risolvere noi, o di condizioni che vanno oltre le nostre possibilità di intervento?
Se il problema è un muro, il problem setting è un processa che trasforma il muro in una scala. E magari, quando si è arrivati in cima, si scopre un altro problema… ma ciò porta al continuo cambiamento e miglioramento, e cioè a qualcosa che vive e si evolve.